Diesel: la sfilata record con modelle "senza occhi" e 3 km di graffiti
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Come Diesel nessuno mai. È quello che viene da pensare ai fortunati che varcano la soglia dell’Allianz Cloud di Milano per assistere allo show del brand di punta del gruppo Otb. Qui l’arena è trasformata nella più grande installazione di graffiti che ci sia mai stata, con oltre tre chilometri di tessuto graffitato, realizzato da un collettivo globale di street art composto da circa 7.000 artisti dilettanti ed esperti di graffiti. Quando c’è da osare, del resto, il marchio di Renzo Rosso, non si tira certo indietro.
“Adoro che migliaia di persone nel mondo abbiano lavorato insieme per creare la scenografia - afferma Glenn Martens, direttore creativo di Diesel -. Abbiamo dato al collettivo globale di street art totale libertà creativa - ognuno si è espresso a modo suo, in un progetto che ha richiesto mesi per essere realizzato. Questa è la vera democrazia di Diesel". Nella collezione c’è tutto il linguaggio di Diesel all’ennesima potenza: denim, utility, pop, artisanal. In un gioco di contrasti tra i colori flashy della scenografia e dei gonfiabili monstre, e la palette della collezione. Tutto è mescolato, e sovvertito, a partire dai modelli, perfetti ‘alieni’ con lenti a contatto bianche e nere e sorriso dipinto da una spruzzata di vernice. L’effetto è dirompente.
Ogni Paese ha organizzato attivazioni uniche per graffitare migliaia di rotoli di stoffa. In India, gli artisti locali hanno graffitato la stoffa nei negozi Diesel, invitando i clienti a partecipare. In Cina e Giappone, gli studenti sono stati invitati a partecipare, mentre in Sud Africa, i graffiti ha avuto luogo all'interno di un evento lungo una giornata intera, con dj set. Agli artisti è stata data totale libertà di espressione nel proprio lavoro. Il tessuto risultante copre interamente l'arena di 3.200 metri quadri, che è stata poi riempita dalla scultura gonfiabile record di Diesel, mostrata per la prima volta alla mostra spring summer 2023. La scultura, che detiene il Guinness mondiale per il più grande gonfiabile mai creato, è ora interamente coperta di graffiti.
Gonne e giaccheIl taglio sartoriale è senza colletto, come per una piccola giacca bouclé, indossata con un piccolo peplum in denim che sembra il top dei jeans, sopra i pantaloni in jacquard che sembra jeans logorato. La gonna, sempre bouclé, sembra tagliata in maniera bassa e viene tenuta ferma da una banda elasticizzata in vita. Questi pezzi dalla vita impossibilmente bassa sono presenti in tutta la sfilata in gonne, pantaloni e jeans, a volte con elastici abbinati, altre volte a contrasto.
L’effetto logorato nell'intreccio si ritrova nel taglio dei capi, come in un piccolo top a fascia indossato con un basco sopra i pantaloni, mentre il bouclé viene stampato su Lycra per le camicie e l'elastico in vita che regge una gonna a vita bassa in vero bouclé. E ancora, le giacche con il cappuccio super-imbottite avvolgono come uno scialle, la pelle è stata bollita per dare a giacche e camicie un'estrema tridimensionalità, un body trompe l'oeil di gomma sembra l'esasperazione di un maglione a trecce.
La sperimentazione è ovunque, come per le giacche, i bustier e i jeans in denim plastificato. I bumster jeans di Diesel a vita bassa rimangono in posizione grazie alla biancheria intima interna regolabile. Sono così estremi da essere indossati solo con un cerotto a misura del torace stampato con un'immagine a grandezza naturale di una camicia, in seguito appiccicato grossolanamente al corpo, come nelle uscite finali, che fanno scattare un lungo applauso tra i presenti, tra cui Tony Effe e Ghali, quest’ultimo seduto in prima fila con il suo fedelissimo Rich Ciolino.
milanotoday